La Francia potrebbe diventare il primo produttore di vino al mondo.
I vignaioli francesi sfidano peronospora, oidio e siccità.
Con una produzione prevista tra i 44 e 47 milioni di ettolitri di vino il vigneto francese potrebbe strappare lo scettro all’Italia come primo produttore di vino al mondo e questo nonostante le rese ridotte e i danni provocati dalla peronospora nel sud-ovest della Francia e dalla forte siccità che ha minacciato Provenza e Côtes du Rhône, per non parlare delle grandinate in piena estate, durante la maturazione dell’uva.
Bordeaux ha risentito moltissimo della peronospora, soprattutto sul Merlot che in questo territorio copre quasi il 60% della superfice vitata, ma in altri territori come Champagne l’uva non ha subito danni, tanto che la quantità racconta ha superato i livelli degli ultimi cinque anni.
Anche la Borgogna dovrebbe superare la media delle ultime cinque vendemmie, mentre il Beaujolais grazie alle abbondanti precipitazioni è riuscita a dare nuova vitalità ai propri terreni stremati dall’aridità dello scorso anno. L’Alsazia promette una grande annata malgrado la pressione dell’oidio, mentre in Savoia si combatte contro qualche grandinata isolata.
Nello Jura, le prospettive sono di un raccolto abbondante, mentre la Valle della Loira ha dovuto affrontare la muffa e gelate primaverili. Languedoc e Roussillon sebbene colpite dalla siccità hanno retto la pressione attraverso l’irrigazione di sostegno. Soffre il Var colpito da agenti atmosferici avversi. La Corsica assicura una produzione nella media dopo una primavera critica con le precipitazioni estive che hanno permesso alle piante di vincere le dure difficoltà.
La Francia dimostra ancora una volta la sua resilienza e capacità centenaria ad affrontare in modo organico le sfide che ogni anno le si propongono, riuscendo a superare sé stessa.
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