L’Italia è un paese di mangiatori di spaghetti, pizza e cornetti!
Gli italiani si confermano un popolo di tradizionalisti.
CGA by NielsenIQ, in collaborazione con Jakala, ha mappato gli oltre 400.000 locali, bar, ristoranti, servizi di ospitalità, gelaterie, pasticcerie, rosticcerie e gastronomie presenti lungo la penisola. Non una classifica, bensì uno strumento utile per conoscere lo “status quo” dell’Ho.Re.Ca. italiano.
La ristorazione si concentra nelle grandi città
Il 17% dei punti di consumo dell’Italia è concentrato nelle 12 grandi metropoli, mentre il 44% dei locali è situato nei centri cittadini. Il dato aumenta al 60% se si considerano solo enoteche e locali serali.
In Italia si mangia italiano
Quasi il 54% dei ristoranti del bel Paese offre piatti tipici della cucina italiana, seguono le pizzerie (19%) e le formule miste come il “ristorante-pizzeria” (12%). Completano l’offerta i ristoranti etnici (6%), insegne per cibo d’asporto (5%), le paninoteche e le piadinerie (3%). In ultima posizione troviamo i fast-food (1%).
I ristoranti italiani offrono una cucina di qualità
Ben il 13% dei ristoranti italiani si distingue per una proposta gastronomica di medio ed alto livello con i diversi momenti della giornata che scandiscono in maniera netta il consumo fuori casa; infatti, la colazione rappresenta la principale occasione di consumo (48%), seguita dal pranzo (30%). Il dopo cena, sebbene molto diffuso tra le nuove generazioni attira solo il 13% dei consumatori, così come l’aperitivo (9%) e la cena (1%).
Il consumo fuori casa è trainato dal turismo
Il turismo è un fattore determinante per la consumazione fuori casa soprattutto se in zone adiacenti il mare “spostando” la presenza di realtà Ho.Re.Ca. in zone costiere (il 40% dei locali), di cui il 10% sito direttamente sulla spiaggia. A confermare l’importanza del settore vacanziero sono gli Hotel e i B&B dislocati per l’80% in zone ad alto flusso turistico.
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