BlockBar: l’investimento alla portata di tutti che in pochi conoscono
Non solo broker, ma anche semplici appassionati catturati dal nuovo mercato.
Diversi esperti concordano nello stimare la tecnologia degli NFT legata al mondo dei liquori e distillati come la prossima frontiera degli investimenti a medio termine; infatti, questo mercato sta dimostrato molti vantaggi ed opportunità, ma la domanda che sorge spontanea è: Chi acquista questi NFT?
Ad oggi non esiste un vero e proprio profilo di cliente tipo, come ha spiegato Samuel Falic il fondatore di BlockBar, che analizzando gli utenti della propria piattaforma composta dall’86% da uomini americani con età compresa tra 25 e 34 anni, non individua altre particolarità, oltre a questo profilo, degne di nota. Sicuramente sono esperti di tecnologia con un’abbondanza disponibilità di valuta digitale (facilmente acquistabile), ma siamo ben distanti dal parlare di cripto ricchezza, perché a parte le edizioni di lusso, la maggior parte delle bottiglie costa poche migliaia di dollari. È il fattore tempo ed altre variabili che consentiranno al prodotto di aumentare il proprio valore, come accaduto per il Cognac Hennessy, rivenduto dopo diverse transazioni a $ 226.000.
Secondo Dov Falic di BlockBar, questi prezzi sono guidati dal valore di mercato percepito e non dal sito.
“Gli NFT sulla nostra piattaforma sono venduti al prezzo al dettaglio suggerito”, afferma. “L’importo maggiorato arriva direttamente al proprietario del marchio che ha immesso questo bene digitale su altre piattaforme”.
Samuel Falic, analizzando gli scritti al proprio sito, ha potuto accorgersi che la base dei propri clienti è un mix di collezionisti e investitori, con questi ultimi molto attenti al lancio di edizioni particolari. Ma per quale motivo? Il mondo dei bitcoin è molto instabile e soggetto a shock non propriamente amati da chi fa della previsione la fonte del proprio stipendio, per questo l’acquisto di un distillato NFT permette di “bloccare” il valore del denaro digitale quando la famigerata volatilità oscilla a loro favore. Questa transazione sposta, di fatto, le risorse economiche dai drammatici movimenti di mercato carichi di speculazione verso un settore caratterizzato da una crescita costantemente affidabile, proprio come il mercato secondario dei vini e spirits pregiati e rari. È da sottolineare che l’elemento di stabilità di un investimento non è un concetto moderno, bensì qualcosa di molto antico:
“Nella corsa all’oro, la maggior parte dei soldi veniva guadagnata vendendo picconi e pale. L’oro ha offerto molte speculazioni, ma i picconi e le pale erano le risorse del mondo reale. Con un NFT, le bottiglie agiscono come questo tipo di risorse”.
Per questo quando i Falic hanno fondato BlockBar, hanno deciso di dedicarsi esclusivamente ai liquori di fascia alta, ereditando dal padre la saggezza delle anziane generazioni che avviò decenni addietro un Duty Free Americas: un’attività economica nota per attirare collezionisti con abbondanti quantità di denaro negli aeroporti di tutto il mondo per accaparrarsi bottiglie più esclusive. Essere immersi nell’ambiente duty-free ha permesso ai due fratelli di analizzare e vedere l’enorme potenzialità del sistema luxury e immergerlo nel nuovo spazio composto da stringhe alfanumeriche.
“La differenza tra una NFT e una casa d’aste o un negozio duty-free è l’accesso”, affermano. “In quei mercati tradizionali, devi essere nel posto giusto al momento giusto se vuoi ottenere una bottiglia rara o esclusiva, ma visto che gli NFT sono offerti online, non ci sono questi problemi, sebbene esistano altri ostacoli e difficoltà. Le partnership dirette con le distillerie e la sicurezza dell’autenticazione digitale riducano notevolmente le possibilità di frode, ma richiedono molto lavoro ed energia”.
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