Due bottiglie di vino posizionate in maniera speculare e orizzontale sono rivolte con il collo della bottiglia verso il logo della criptovaluta ethereum, raffigurata come un rombo 3D

Come funziona il mercato degli NFT legati al mondo del vino?

“La prima bottiglia di vino che non finisce mai”

Gli NFT sono la tendenza digitale più in voga negli ultimi cinque anni, impiegata tanto dal mondo del collezionismo, quanto dall’arte in pixels e utilizzata di recente anche dai marchi di lusso più importanti per proporre nuove esperienze ai propri clienti e creare nuove occasioni di valorizzazione del brand; una vivacità virtuale che non ha lasciato indifferente il settore del beverage, come testimoniano le diverse collaborazioni tra distillerie e siti specializzati nella realizzazione e vendita di questo tipo di tecnologie.

In Italia la prima cantina italiana a trasformare la propria etichetta in un Non-Fungible Token è stata 900wine, azienda specializzata nella produzione di spumanti nella zona di Valdobbiadene, ma come funziona questa nuova frontiera del virtuale?

Si compra una bottiglia reale di un produttore e una volta completato l’acquisto si riceve sia la bottiglia reale che un Qr Code attraverso il quale si riscatta sulla piattaforma Opensea un NFT legato all’etichetta comprata.

 

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