PIWI wines: bere e resistere al cambiamento climatico
Cosa sono le “varietà resistenti”?
PIWI è un “acronimo” dell’impronunciabile parola tedesca “Pilzwiderstandsfähig”, letteralmente resistente ai funghi.
Sebbene però il nome sia di origine tedesca i PIWI hanno origine in Francia a partire dalla seconda metà dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento.
Cosa sono i vini PIWI?
I vitigni PIWI sono uve ibride, ovvero ottenute attraverso la fecondazione di diverse specie di vite, ma con somiglianze genetiche.
Questa scelta è nata dalla volontà di diversi vignaioli di unire le caratteristiche organolettiche di uve ricche di aromi e profumi con varietà molto resistenti alle malattie e al cambiamento climatico.
I vini PIWI sono sostenibili
La viticoltura moderna è ostaggio nelle numerose malattie che affliggono il vigneto, per questo per molte aziende è impossibile eliminare completamente l’uso di agenti chimici o biologici come i fungicidi.
Senza i fitofarmaci è molto difficile, ma soprattutto costoso una produzione di vino di alta qualità e questo vale sia per la viticoltura convenzionale che biologica.
Le varietĂ PIWI non necessitano di alcun “repellente”  perchĂ© sono per natura resistenti alla peronospora, all’oidio e alla botrite.
Per questo possiamo considerare le uve PIWI come le piĂą sostenibili e rispettose dell’ambiente, richiedendo pochissimi trattamenti per la protezione delle colture.
I vini PIWI sono economici
La resistenza “naturale” delle varietà PIWI libera i produttori dall’acquisto di nebulizzanti, uso del trattore e lavoro in vigna, portando un importante risparmio a fine anno.
Meno agenti nebulizzanti e riduzione dei percorsi dei trattori nei vigneti porta ad una riduzione dei consumi energetici e dell’inquinamento del suolo.
I vini PIWI sono ecologici
Molti studi di settori affermano che un minor numero di trattamenti in vigna sommati ad un minor lavoro in vigna consentono di risparmiare energia e ridurre sensibilmente le emissioni di COâ‚‚.
Le caratteristiche organolettiche delle uve PIWI permettono di portare in cantina grappoli ricchi di acidità e aromi, elementi sempre più difficili da ottenere con le varietà “classiche” perché vittime delle avverse condizioni climatiche.
Quali sono i vitigni PIWI?
I PIWI italiani iscritti al Registro Nazionale delle Varietà di Vite sono 34 varietà con nomi a volte fantasiosi e un po’ “esotici”.
Uve PIWI a bacca bianca:
Bronner, Cabernet Blanc, Charvir, Fleurtai, Helios, Kersus, Johanniter, Muscaris, Palma, Pinot Iskra, Sauvignon Kretos, Sauvignon Rytos, Sauvignon Nepis, Solaris, Soreli, Souvignier Gris, Valnosia.
Uve PIWI a bacca nera:
Cabernet Carbon, Cabernet Cortis, Cabernet Eldos, Cabernet Volos, Cabertin, Julius, Merlot Khorus, Merlot Kanthus, Nermantis, Pinotin, Pinot Kors, Pinot Regina, Prior, Regent, Sevar, Termantis, Volturnis.
Altre varietĂ PIWI, giĂ selezionate e studiate, sono in attesa di essere iscritte.
Diffusione vini PIWI in Europa
La Svizzera è la Nazione con il maggior numero di PIWI, ben 107, di cui 66 a bacca nera e 41 a bacca bianca.
Segue la Germania con 75 PIWI, 41 a bacca bianca, 34 a bacca nera. Italia 34, Francia 40 (9 rosse e 11 bianche). Chiude l’Austria con 13 PIWI (5 rosse e 8 bianche).
Dati: piwi-international.org
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