Rosso di Montalcino in crescita del 20% piace sempre di più all’estero con boom di esportazioni in Francia e Stati Uniti
È pronto il guanto di sfida al Brunello di Montalcino.
Il Rosso di Montalcino “sfida” il Brunello ed è pronto a ritagliarsi un ruolo di protagonista nel panorama enologico italiano forte di un incremento del +20% nel 2022. Nello anno, mentre molte etichette rosse hanno avuto difficoltà, il Rosso di Montalcino ha visto un aumento significativo di domanda sia a livello nazionale che internazionale, dove Stati Uniti (+40% e primo mercato mondiale) e Francia (+50%) comandano la classifica dei primi paesi per quota export, seguiti da Svezia, Svizzera e Germania.
Il Consorzio del vino Brunello di Montalcino, che tutela anche la denominazione “minore”, ha di recente confermato il trend forte dei dati dell’Osservatorio Prezzi, che nel 2022 ha visto il Rosso di Montalcino segnare un +19% in valore, rialzo dovuto anche dal prezzo medio salito del +9%.
Questo quadro impone una seria riflessione; infatti, la media dell’imbottigliato negli ultimi cinque anni è stata pari a 4,4 milioni di bottiglie l’anno (circa la metà rispetto ai 9 milioni di bottiglie annue di Brunello), per questo, visto il consolidamento nel mercato, in molti riedono la revisione delle concessioni e l’allargamento della superfice vitata, attualmente limitata a 510 ettari e ferma da più di 26 anni.
La sprossima sfida secondo il presidente del Consorzio, Fabrizio Bindocci, è consolidare la crescita senza compromettere l’integrità della denominazione, dovendo nel prossimo futuro bilanciare espansione commerciale con la tradizione, per questo il Consorzio è già al lavoro per definire nuove strategie condivise con i soci.
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