Conosci la storia del limoncello?
Dalla costiera amalfitana ad Hollywood e viceversa.
Il limoncello è un liquore realizzato dalla macerazione in alcol etilico di scorze di limone ed altri agrumi, la cui storia inizia molto probabilmente già in epoca romana con i limoneti di Pompei, ma di questo non abbiamo certezza, quello che è certo è la disputa tra Sorrento, Amalfi e Capri su chi abbia avuto il merito di inventare questa deliziosa bevanda. A battere la concorrenza ci ha pensato Massimo Canale, imprenditore caprese che nel 1988 registra il marchio “Limoncello”, sostenendo che la ricetta apparteneva a sua nonna Maria Antonia Farace che nei primi anni del XX secolo produceva per i clienti della sua pensione l’agrumato elisir; infatti, era consuetudine per le grandi famiglie della costiera deliziare gli ospiti con un bicchierino di dorata bibita. Sono numerosi anche aneddoti e leggende popolari, figlie più di fantasie paesane che di storici avvenimenti, come ad esempio il racconto che vede pescatori e contadini combattere il freddo degustando “vini al limone” già al tempo dei saraceni.
Altro bizzarro episodio, invece ha per protagonisti i frati di un convento che tra una preghiera e l’altra esaltavano il proprio spirito inebriandosi con questo alcolico. La moda del limoncello scoppierà nel 2006, quando l’attore Danny De Vito, si presenta visibilmente ubriaco ad un programma televisivo giustificando il suo stato affermando di aver bevuto la sera prima con George Clooney “sette limoncelli”. Una passione che lo porterà a diventare la prima stella del cinema a produrre una propria griffe alcolica, seguito da Clooney (Casamigos Tequila), Ryan Reynolds (Aviation American Gin) e Dan Aykroyd (Crystal Head Vodka). Oggi la sua produzione è regolamentata da un rigido disciplinare che indica lo Sfusato Amalfitano e l’Ovale di Sorrento come le uniche tipologie di limone ammesse per ottenere l’etichetta di Indicazione Geografica Protetta.
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