In Italia non si mangia il cibo di stagione

Solo il 47% degli italiani sceglie ingredienti freschi.

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L’alimentazione stagionale è un approccio etico e sostenibile al carrello della spesa, una scelta basata sull’acquisto di frutta e verdura di stagione (meglio se a Km0) come i pomodori in estate e i carciofi in inverno.

Questo concetto è molto conosciuto in Italia con il 96% dei consumatori che sa distinguere da un alimento autunnale da uno primaverile, ma solo il 47% delle persone sceglie di acquistare prodotti sostenibili.

Eppure, i vantaggi derivanti dal comprare una zucca nel periodo giusto sono ben noti con il 68% degli italiani che conosce bene la diffidenza tra le proprietà nutritive di un ortaggio di stagione rispetto ad uno che non lo è; infatti, oltre il 32% di chi compra ritiene che tali alimenti abbiano un sapore migliore e oltre 51% dei nostri connazionali riconosce i vantaggi economici derivanti da un minor costo produttivo e logistico, ma soprattutto ammette che un carrello attento alla stagionalità sostiene l’agricoltura locale.

Tale propensione, quindi, non è frutto di ignoranza, ma da meccanismi economici con il 53% dei clienti delle grandi catene che ammette di acquistare ciò che trova in offerta, mentre il 46% compra in base ai propri gusti, indipendentemente dal periodo di raccolta.

L’atteggiamento però cambia in base alla stagione con l’estate, complice la vendita di frutti più gustosi come le fragole, che rappresenta il periodo in cui la quota gi acquisti di frutta e verdura di stagione è maggiore (ben il 40%).

La percentuale scende in autunno (16%) e cala ulteriormente in primavera (2,5%) e in inverno (2%), quando l’attenzione la sostenibilità svanisce del tutto.

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