In Italia quasi una birra su tre viene prodotta da Heineken

Il trionfo della stella.

Bicchiere di birra Heineken

Heineken nasce nel 1864 ad Amsterdam quando Gerard Adriaan Heineken decise di acquistare la birreria De Hooiberg, dando vita ad una storia di successo e innovazioni che hanno trasformato il settore brassicolo europeo, perché in pochi decenni la famiglia olandese, grazie alla propria determinazione e intraprendenza, è riuscita a trasformare la piccola azienda nel maggiore produttore di birra in Europa, arrivando nel 2019 a vendere a livello globale 241,4 milioni di ettolitri e generare un fatturato pari a 23,9 miliardi di euro.

Oggi il Gruppo impiega quasi 80.000 dipendenti in tutto il mondo e possiede 165 siti produttivi sparsi in più di 70 paesi, tra cui l’Italia. L’azienda però non ha mai smesso di coniugare l’innovazione con la tutela ambientale come dimostra il Rapporto di Sostenibilità 2021 di Heineken Italia, dove sono stati condivisi i risultati degli investimenti messi in atto dal marchio per ridurre l’impatto sull’ecosistema, dimostrando che si può fare impresa in modo etico, infatti, a fronte di un aumento di produzione del 32% rispetto al 2010 Heineken Italia ha ridotto le emissioni di CO2 del 40% e diminuito il consumo idrico del -23%.

È come dire che nel 2021, grazie alla riduzione delle emissioni in atmosfera, i birrifici italiani hanno generato un effetto positivo sul globo equivalente a quello di un bosco di oltre 9 km quadrati, grande quindi come l’intera area metropolitana di Milano.

Dolf van den Brink, Presidente del comitato esecutivo e Ceo, ha commentato:

Stiamo innovando per espandere le nostre posizioni di leadership nei prodotti analcolici e al di là della birra, inoltre, stiamo accelerando la diffusione delle nostre piattaforme digitali B2B e abbiamo proseguito la decarbonizzazione dei nostri birrifici. I progressi di queste e di molte altre iniziative ci rendono fiduciosi che la nostra strategia EverGreen sia in grado di garantire una creazione di valore sostenibile a lungo termine”.

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