Viti spaziali. Avere le radici tra le nubi

La coltivazione in orbita aumenta la resistenza della vite.

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Chi l’ha detto che nello spazio non c’è vita? Un recente esperimento ha dimostrato il contrario con diverse viti che hanno trascorso più di un anno a crescere in condizioni di gravità zero a bordo della Stazione Spaziale Internazionale, mostrando dopo questo periodo a contatto con le stelle segni di una maggiore resistenza alla muffa e alla fillossera.

Gli scienziati sperano che i dati racconti possano fornire “soluzioni organiche per il futuro dell’agricoltura sulla terra“. Nello specifico l’esperimento ha coinvolto dodici bottiglie di Petrus Millesime 2000 e 320 tralci di vite che sono tornate a terra dopo 438 giorni e 19 ore sospesi in orbita.

Il viaggio a gravità zero, per un totale di 300.000.000 km, equivale a circa 300 viaggi tra la Terra e la Luna. Entrambi i carichi sono stati inviati nello spazio come parte di Mission Wise, il primo programma di ricerca guidato da privati ​​che sfrutta la microgravità nel tentativo di migliorare il futuro dell’agricoltura sulla terra. La ricerca è stata sviluppata dalla società privata europea Space Cargo Unlimited.

Ritornate sulla terra, le viti sono state sottoposte ad analisi per comprendere l’effetto della gravità zero sulla loro crescita. Le osservazioni sulle piante hanno rivelato una maggiore resistenza alla peronospora e alla fillossera, nonché cambiamenti nel contenuto di polifenoli, cambiamenti nei tassi di crescita e cambiamenti nei batteri e nei funghi associati alle piante.

Michael Lebert, dell’Università FAU Erlangen-Norimberga in Germania e direttore scientifico del Dipartimento di biologia cellulare di Space Cargo Unlimited, crede che la ricerca riveli la possibilità che lo spazio offra un’opportunità per “sviluppare nuove varietà di vino biologico più resistenti ai cambiamenti climatici“.

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