Il Whisky del Sol Levante
Quando un viaggio ti cambia la vita.
La mitologia giapponese narra che in principio nacquero tre divinità che ebbero numerosi figli finché, alla settima generazione, nacquero Izanagi ed Izanami. I due decisero di scendere sulla terra attraverso un ponte ancora oggi chiamato Amanohashidate (un cordone di sabbia in mezzo al mare coperto da una pineta visibile nella prefettura di Kyoto), ma prima di scendere non conoscendone la superficie, affondarono un’alabarda per vedere se sotto di loro ci fosse terra o acqua.
Ritirando la spada verso di loro, caddero delle gocce d’ acqua e si creò la prima isola del Giappone, sulla quale scesero le due divinità, creando in seguito anche le altre isole. Oggi il Giappone evoca nei nostri pensieri, spiriti di coraggiosi samurai, eleganti sfumature di fiori di ciliegio, lente cerimonie del the, un’antica arte culinaria e da qualche anno profumi di torba.
La storia del Whisky in Giappone
Nel 1636, lo Shōgun (governatore) Tokugawa cessò ogni commercio con l’ovest, con l’eccezione di un piccolo avamposto olandese su un’isola nel porto di Nagasaki, isolando il Giappone per oltre due secoli dal resto del mondo, fino a quando nel 1853 il commodoro americano Matthew Perry entrò nel porto di Tokyo con quattro cannoniere “chiedendo” all’imperatore di aprirsi al commercio.
Pochi anni dopo il paese lanciò un’ambiziosa campagna di modernizzazione, inviando scienziati, studenti e ingegneri all’estero per imparare dall’occidente. Erano i primi anni del 1900 ed il giovane Masataka Taketsuru si recò in Scozia per imparare chimica. Qui mentre frequentava le aule dell’Università di Glasgow venne rapito dal fascino del whisky, decidendo di iniziare a lavorare per alcune distillerie, dove apprende dagli scozzesi tecniche che si tramandavano da generazioni. Tornato nel suo paese inizia a collaborare con Shinjiro Torii per realizzare il progetto di produrre whisky in Giappone. Questa attività sarebbe diventata in seguito Suntory con sede a Yamazaki, ma nel 1934 si staccò per lanciare una propria distilleria diventando indipendente e lanciò la sua distilleria, che avrebbe denominato Nikka a Yoichi.
La conseguente rivalità tra le due società è ancora oggi leggendaria.
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