Le celebrità sono il miglior alleato nelle vendite di bevande alcoliche
I marchi sostenuti dalle celebrità performano meglio e più rapidamente.
Uno studio firmato IWSR mostra che i marchi sponsorizzati dalle celebrità tendono a ottenere risultati migliori rispetto alla loro categoria complessiva, ma non sempre il coinvolgimento delle star garantisce il successo.
Nell’ultimo decennio un numero sempre maggiore di attori e cantanti ha legato il proprio volto ad un brand di bevande alcoliche.
A questi si è aggiunta una nutrita schiera di glorie del grande schermo che ha scelto di creare e commercializzare un proprio marchio.
Vedi George Clooney e Tequila Casamigos, oppure Brad Pitt e Angelina Jolie che investirono nei vini rosati francesi con Château Miraval.
Cosa dice il rapporto?
I Whisky presentati da volti noti al grande pubblico nel 2023 sono cresciuti dell’8% in volume, rispetto al 2% della categoria whisky nel suo complesso.
Stesso discorso vale per i rum “patinati” che hanno registrato un incremento del 11%, andando addirittura in contro tendenza con l’intera tipologia scesa del 4%.
La categoria merceologica che meglio sposa le celebrità è la Tequila con un +40% (tre volte il tasso di crescita dei marchi comuni pari al 13%) di vendite nel 2022.
Conclusioni
Emily Neill, COO di Market Research, IWSR, rivela un pericolo; infatti, queste performance positive si registrano in un lasso di tempo limitati e solo per prodotti di tendenza “Ma quando una categoria inizia ad avere difficoltà e il boom è terminato, come il gin, essere un marchio di celebrità non sempre ti isola da quella flessione”.
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