Ogni suolo produce una bottiglia diversa

Lo sapevi che le caratteristiche di un vino dipendono da dove “nasce”?

ispettore Gadget che analizza una porzione di terra

Ormai è scienza certa e accertata che ogni terreno conferisce al vino determinate caratteristiche ed è per questo che la scelta di quale vitigno coltivare su un determinato suolo non è mai banale, infatti, non tutti i luoghi sono adatti per allevare la vite, e tra quelli che maggiormente si prestano alla viticoltura, esistono a seconda della composizione chimica della terra, rilevanti differenze. A ciò si deve aggiungere anche la decisione di piantare l’uva più appropriata, perché alcune cultivar preferiscono un tipo di superfice, mentre altre richiedono esigenze diverse: per questo non è solo il clima o l’altitudine a giocare un ruolo fondamentale per il raggiungimento qualitativo del vino, ma anche la composizione chimica del suolo, e sebbene nella gran parte dei terreni siano presenti percentuali disuguali di calcare (carbonato di calcio) e silicato (un minerale) sono le differenti proporzioni di questi due elementi che danno origine alle terre calcaree, argillose o marnose.

I suoli calcarei sono ex fondali marini sui quali si sono accumulati e successivamente decomposti gusci, conchiglie e scheletri di animali acquatici e sono composti principalmente da carbonato di calcio, proprietà necessarie nel caso si voglia produrre un vino di pregio sia bianco che rosso (es. Brunello di Montalcino). I Suoli argillosi sono opposti a quelli calcarei perché composti quasi totalmente da silicati e permettono la creazione di vini delicati e fini come il Barolo, mentre i suoli marnosi sono costituiti dalla marna; una roccia sedimentaria, composta sia da silicato che da carbonato di calcio, per cui questa tipologia rappresenta una via di mezzo tra i due tipologie e consente di produrre vini strutturati e potenti.

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