Poké Bowl, cos’è e perché piace tanto agli italiani. (Storia di una delizia hawaiana)
Le ciotole originarie del Pacifico sono belle da vedere, coloratissime e sane.
Il pokè (o poke) è un piatto tipico della cucina hawaiana che da qualche anno ha invaso letteralmente le strade di tutto il mondo, diventando un fenomeno gastronomico di portata globale. La parola, la cui pronuncia suona come “poh kay“, significa “tagliare a pezzi”; infatti la ricetta tradizionale prevede cubetti di pesce crudo misto a filetti di verdure e alghe marine. Un tempo spuntino per i pescatori è stato nel tempo modificato aggiungendo il riso, ma dobbiamo allo chef Sam Choy la fama di questo cibo definito dalla critica come “The Godfather of Poké”.
Oggi la sua popolarità ha conquistato anche l’Italia tanto che nel 2022 l’ISTAT lo ha inserito nel paniere, lo strumento statistico utilizzato per misurare l’inflazione, dei prodotti più venduti. Secondo i dati realizzati da Cross Border Growth Capital il poke take away è tra i primi dieci cibi più ordinati a domicilio registrando tra il 2017 (anno in cui è arrivato nel nostro paese) e il 2019 una crescita del +133% raggiungendo un valore di mercato pari a €98 milioni di euro.
Il poké si è fatto conoscere per la prima volta nella nostra penisola grazie allo store I Love Poké, mentre la prima catena a diffusione nazionale è Ami Poké che ha avuto il merito di avvicinare giovani (e non solo) alla cultura del Pacifico utilizzando i canali social per comunicare, la bellezza cromatica, i vantaggi e le qualità nutrizionali di questo cibo.
Il report “Il mercato del poke in Italia” ha rivelato che il pasto hawaiano viene scelto nel 75% dei casi perché considerato un pasto salutare, leggero, light, ma anche molto gustoso. Viene apprezzato, anche, perché facile e rapido da consumare e ciò fa sì che si presti perfettamente sia al delivery che al take away (25%). Il pranzo è il momento della giornata in cui si preferisce gustarlo con ben il 71% delle preferenze espresse.
Anche negli Stati Uniti il poké si conferma un piatto di tendenza con il numero dei ristoranti che tra il 2014 e il 2018 sono più che raddoppiati, passando da appena 370 punti vendita ad oltre 1811 con un valore di mercato che nel 2024 arriverà a toccare i $2.9B.
Ma perché la bowl hawaiana piace così tanto agli italiani?
La personalizzazione del piatto è senza dubbio uno degli elementi principali del successo con ben l’87% degli amanti di questo cibo che affermano come la possibilità di comporre la ciotola a proprio piacimento sia il motivo della scelta. Il riso bianco è l’ingrediente più amato (69%), seguito da riso nero (15%). Solo un 13% opta per una soluzione mista. Tra le proteine più amate spicca il poke tonno e poke salmone (88%), seguiti a lontanissima distanza da pollo (7%) e tofu (2%). Per il 20% dei clienti non deve mancare la frutta con avocado, mango, ananas e mela verde in cima alle preferenze.
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