Le Colline Teramane trainano i vini abruzzesi
Tra il Gran Sasso e l’Adriatico si producono vini tutti da scoprire.
Una volta, e forse anche adesso, si giocava sulla fonetica del famoso vino Montepulciano storpiando il suo nome in Montepurciaro, o almeno così si tendeva a fare a Roma, ma il riscatto del rosso più sottovalutato d’Italia (condivide con il Nero d’Avola, Chianti e Primitivo la nomea di uva “da battaglia”), non è tardato ad arrivare; infatti, nel 2022 sono state vendute ben 600.000 bottiglie di Colline Teramane DOCG (+50% rispetto all’anno precedente).
Un traguardo importante per l’unica Denominazione di Origine Controllata e Garantita dedicata a questo vitigno che con questi numeri ha confermato una crescita di attenzione verso questa zona che seppur poco “sponsorizzata” da associazione di categoria e influencer dimostra un potenziale ancora tutto da scoprire. Il merito va alle 42 cantine del Consorzio di Tutela che in appena 172 ettari coltivano con passione e dedizione i propri vigneti in un contesto pedoclimatico unico al mondo., dove tra borghi, castelli, abbazie e calanchi risuona il dolce ribollir dei tini.
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