Rum, Rhum o Ron: un viaggio tra le diverse tradizioni del distillato
La dolce rivoluzione dello zucchero
Zucchero? Sì grazie un cucchiaino. Quante volte abbiamo pronunciato questa frase? Il dolce compagno di colazioni, coffe break e di gustose torte ha origini molto lontane; furono infatti gli arabi intorno al 700 d.C. ad introdurre questa pianta, originaria dell’Asia, in Spagna dove si diffuse in America dopo la scoperta del nuovo mondo, dove ha trovato la sua terra di elezione per le particolari condizioni climatiche. La magia del Rum inizia, quando dopo un anno e mezzo la canna di zucchero viene tagliata e schiacciata da grandi ruote. Qui inizia in nostro viaggio alla scoperta della bevanda più amata dai bucanieri e dai pirati.
Che differenza c’è tra Rum agricolo e Rum industriale
Una volta raccolto il delizioso succo si aprono due strade: una distillazione diretta del succo di canna puro, chiamato vesou, che da origine al rum agricolo o la distillazione di una melassa (scarto liquido dello zucchero fatto cristallizzare con bollitura) usata per i rum tradizionali. I coltivatori di zucchero dei Caraibi avevano un grave problema di rifiuti industriali; infatti, per meglio trasportare il prezioso succo, la canna da zucchero veniva fatta bollire e lasciata riposare in contenitori di terracotta con dei fori sul fondo dai quali usciva il liquido in eccesso.
Perché si chiama Rum?
Da rifiuto a protagonista di feste e cigar club. Ma quali sono le origini del nome?…un aneddoto spiega che gli spagnoli usavano il termine onomatopeico rumbullon (trambusto) per indicare il suono del mosto che in fase di fermentazione assomiglia ad una pentola in ebollizione. Natali romantici per il drink più celebre dei caraibi, ma non sempre le origini sono nobili; infatti, un’altra versione racconta che rumbullion, fosse un vocabolo gergale usato nell’Inghilterra meridionale per indicare le risse o un frastuono. Espressioni che ben presto si accorciarono nel moderno rum: la bevanda dei marinai.
Rum, Rhum o Ron?
La paternità del rum viene contesa ancora oggi tra Gran Bretagna, Francia e Spagna e con essa la distinzione in etichetta: rum per quello prodotto dalle colonie inglesi, rhum per le colonie francesi e ron per quelle spagnole. Storie simili, ma con stili completamente differenti.
Storia del Rum?
Lo zucchero per secoli è stato un dolcificante che si potevano permettere solo le classi più ricche per il suo costo molto elevato; solamente con l’inizio della coltivazione intensiva di questa pianta nel continente americano si è potuto abbattere il costo di produzione, portando nella sola Inghilterra il consumo pro-capite da 30gr nel 1560 a ben 12 kg nel 1775. Ovvio immaginare che le prime produzioni di rum fossero di melassa, da qui il termine rum tradizionale: in principio esisteva il risparmio e con esso la capacità di produrre diversi prodotti dalla stessa merce. I rum di scuola inglese provengono da una distillazione in alambicchi discontinui sullo stile scozzese e si caratterizzano per l’uso di melassa. È con l’isola di Barbados che gli inglesi rivendicano il primato di primi produttori di Rum, forti della storia di Mount Gay che afferma essere stata la prima distilleria nel 1703 ad aver prodotto il prezioso liquido color ambra dorata. Nome della bevanda?…Kill Devil!
Perché si chiama Rhum?
La differenza che salta immediatamente agli occhi nei rhum provenienti dalle ex colonie francesi è la presenza della lettera “H” all’interno nella parola rum e la dicitura in etichetta di una AOC (Appellation Origine Controlle), ma la diversità non si ferma solo ad una parte alfabetica o grafica; i francesi, infatti, usano per la distillazione dei piccoli alambicchi stile Charentaise e qualche volta colonne basse coma da tradizione Armagnacais. Figli di una storia di grandi distillatori, furono i primi ad usare il succo di canna da zucchero puro, dando origine ai rhum agricoli, caratterizzati da un ampio corredo aromatico e adatti al lungo invecchiamento. L’eleganza era sbarcata nelle bianche spiagge dei Caraibi.
Perché si chiama Ron?
I paesi di lingua spagnola utilizzano alambicchi continui simili a quelli usati per la distillazione del brandy e nella maggior parte dei casi la materia prima è la melassa, detta miel. È un vasto arcipelago di stili e di geografie differenti, un percorso che si snoda tra le montagne del Perù passando per la famosa isola di Cuba fino ad arrivare alle foreste dell’Honduras. Un percepito qualitativo che vede il Guatemala ed il Venezuela tutelare le proprie produzioni con una DOC (Ron de Venezuela e Ron de Guatemala).
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