Pastis, il drink che si è trasformato in multinazionale

Il ritorno dell’aperitivo marsigliese.

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Storia del Pastis

Marsiglia è stata per secoli rifugio di marinai con quartieri multiculturali ricchi di musei ed eventi che l’hanno trasformata in una metropoli vivace e moderna, ma forse in pochi sanno che è stata la patria del Pastis, un liquore a base di anice stellato macerato con liquirizia ed erbe provenzali, “inventato” nel 1932 da Paul Ricard, figlio di un mercante di vino.

Il nome, infatti, vuol dire miscela/pasticcio ed in pochi anni diventò l’aperitivo emblema di tutta la città e successivamente simbolo di tutto il Midi della Francia.

L’anice sostituisce l’assenzio

La produzione di questo liquore si deve al divieto di produrre assenzio in Francia nel 1915, costringendo molte aziende a cambiare le proprie ricette per non chiudere i battenti, sostituendo la “fata verde”, con l’anice, tipica botanica mediterranea.

Ricard, le vrai pastis de Marseille! Nascita di un motto e di un’icona del beverage che nel 1932

Decise di introdurre per la prima volta l’anice stellato, oltre a quello verde e alla liquirizia.

Evoluzione del Pastis

Passano appena sei anni e nel 1938 grazie alle nuove normative venne permesso di produrre distillati con 45 gradi di alcol e contenere 2 grammi di anetolo (olio di anice) per litro, permettendo l’ingresso in questo mercato di nuove aziende.

Henri-Louis Pernod, colosso della produzione francese di assenzio aveva messo sul mercato due nuove etichette per far fronte ai divieti: “Pernod 40” e “Pernod 45“.

Le bottiglie erano a base di anice e liquirizia, senza specificare in etichetta che si trattasse di un Pastis.

Sotto il regime di Vichy i divieti si moltiplicarono, trasformando l’azienda di Pernod in una fabbrica di cioccolato e convertendo Ricard in un marchio di succhi di frutta e vermouth.

Arrivata la tanto agognata Liberazione la gradazione alcolica massima della bevanda fu portata a 40 gradi, dopo essere stata abbassata a 16 durante la guerra, ma fu solo nel 1951 che l’anice a 45 gradi fu autorizzato, portando al lancio di Pernod 51.

Nascita di Pernod-Ricard

Nel frattempo, Paul Ricard, aveva associato il proprio marchio al Tour de France, mentre Pernod, eludendo il divieto di pubblicizzare prodotti alcolici per mezzo di stampa, contrassegnò numerosi oggetti (caraffe, posacenere, ecc…) con il proprio brand.

Il successo fu irresistibile, facendo passare la produzione di Ricard da 250.000 litri nel 1932 a 60 milioni nel 1972, affermandosi come leader di mercato e portando alla fusione nel 1975 dei due concorrenti, dando i natali ad uno dei gruppi beverage più importanti al mondo: Pernod-Ricard.

Pastis e Provenza

Specialmente in Provenza, dove il Pastis appartiene agli usi e costumi della Francia meridionale, questa bevanda è molto apprezzata diluita con acqua, diventando un drink altamente rinfrescante, inoltre questa “aggiunta” riduce il tasso alcolico rendendo il liquore di più facile beva.

Anche l’aspetto subisce delle modifiche con la colorazione ambrata (o giallo scuro) sfuma in toni più tenui e ciò è dovuto al fatto che gli oli essenziali presenti nella bevanda non si sciolgono nell’acqua, creando tante piccole goccioline che riflettono la luce. Un gioco di colori molto amato dai francesi e piemontesi.

Il Pastis in Italia

Ebbene sì, la regione dei grandi vini rossi (Barolo e Barbaresco in primis), del tartufo bianco e dei formaggi ha un debole per questo aperitivo, vuoi per la vicinanza geografica, vuoi per l’affinità culturale che lega Torino con il sud della Francia; infatti, per decenni queste due zone hanno addirittura condiviso anche la stessa lingua, come le abitudini, soprattutto nei bar.

Una tradizione che sta rivivendo nelle colline di Cuneo dove da alcuni anni c’è anche una festa ad Aisone dedicata al Pastis che in estate richiama migliaia di giovani da tutta la provincia e la nascita di Argalà, che in lingua occitana significa “soddisfatto”, piccola realtà artigianale nata dalla volontà di due amici di trasformare la loro passione in un lavoro.

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