Podere Concori: vietato essere omologati

Il coraggio di parlare autoctono con vitigni internazionali.

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Podere Concori si trova nella bellissima, ma poco turistica Alta Valle del Serchio, conosciuta anche come Garfagnana. Questo fazzoletto di terra nascosto tra le Alpi Apuane e l’Appenino si trova in provincia di Lucca a pochi chilometri al confine con la Liguria ed ospita una delle cantine più “controverse” dell’Italia, nata dall’esigenza di Gabriele Da Prato di “servire” nuovi vini.

La Storia di Podere Concori

Le origini di Podere Concori sono scritte su un foglio di carta velina che lascia trasparire un passato di coraggio e ambizione con Luigi Lemetti (il bisnonno di Gabriele Da Prato) che nel 1890 apre un’attività di “commestibili ed altri generi”. Mezzo secolo più tardi (1940) Giorgio Lemetti (il nonno) lascia Chicago per rilanciare il negozio di famiglia, tanto che nel 1950 Luigi (il padre) riesce ad acquistare una proprietà terriera. I decenni passano e Gabriele continua a percorre i passi dei suoi antenati gestendo un’osteria e vendendo prodotti agricoli dell’azienda, finché un anno prima che il mondo fosse vittima del “Millennium bug”, decide di osare e scrivere “fine” sulla propria esperienza come oste, decidendo di recarsi in Francia con la volontà di imparare l’arte del vignaiolo.

Nicolas Joly e Alex Podolinsky

Se, come cantavano i Tiromancino esistono “immagini che lasciano il segno”, ancora di più esistono bevute che trasformano un anonimo vigneto nel più variegato e colorato quadro sensoriale toscano, dove la biodinamica e il rispetto della natura non solo altro che la firma di un’artista chiamato “terroir”. Fu così che Gabriele Da Prato educato da Nicolas Joly e Alex Podolinsky e aiutato dall’enologo Saverio Petrilli iniziò a vedere la vigna di famiglia non come un semplice “pezzo di terra” che produceva chicchi d’uva, ma come un microcosmo dove suolo, temperatura, agricoltura e uomo hanno il potere di esaltare l’elegante carattere del Pinot Nero, decantare le note sapide e floreali del Chenin Blanc, liberare i profumi del Traminer e celebrare gli aromi orientali dello Sirah.

Il terroir di Podere Concori

Le vigne poggiano su terreni di natura scistosa miocene ovvero una roccia “vecchia” quasi 30 milioni di anni che tende a sfaldarsi in lastre sottili. A ciò si aggiunge la presenza di ciottoli e silice, un elemento quest’ultimo ricco di magnesio. La vicinanza al fiume Serchio e una costanza ventilazione contribuiscono ad avere un terreno fertile, dell’humus di qualità e numerosi microrganismi.

Agricoltura biodinamica

Podere Còncori è un’azienda vinicola biodinamica che sostiene un’agricoltura sostenibile, usando sia sui propri campi che in cantina rimedi e prassi naturali.

 

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