Feudi di San Gregorio: il vino è arte
Ogni opera è un viaggio (sensoriale).

Quando su uno scaffale trovi Feudi di San Gregorio sai per certo che ti porterai a casa un vino campano di garantita qualità, ma forse non sai che avrai acquistato anche una piccola opera d’arte.
Feudi; infatti, da sempre collabora con artisti di fama internazionale per “vestire” le proprie bottiglie con disegni e forme uniche.
Ma non solo, ogni spazio è stato pensato come un atelier condiviso, dalla struttura ai quadri, alle fotografie agli oggetti.
Massimo Vignelli
Massimo Vignelli, milanese di nascita, si trasferisce ben presto a New York, capitale mondiale dell’arte contemporanea.
In poco tempo si afferma come designer, tanto da essere esposto al MoMA e in altri importanti musei.
Nel 2001 disegna le etichette di Feudi di San Gregorio. La sua intuizione è un capolavoro stilistico, un mix tra tradizione e innovazione che interpreta in chiave moderna la centenaria storia vitivinicola del territorio.
Così semplici mosaici diventano segno inconfondibile di una linea di vini apprezzati per la loro freschezza, profondità gusto-olfattiva ed eleganza.
Fabio Novembre
Fabio Novembre è un architetto di origine salentine (Lecce) che ha scelto di mettersi in gioco e disegnare linee per la selezione in edizione limitata DUBL ESSE Metodo Classico.
Una bottiglia trasformata in un oggetto che esalta estetica minimalista e poetica metafisica.
Hikaru Mori & Maurizio Zito
Hikaru Mori sposa l’irpino Maurizio Zito, architetto con cui collabora, trasformando per sempre l’approccio alla loro professione: Italia e Giappone si fondono.
Impatto ambientale ridotto al minimo e giardini domestici che diventano la firma inconfondibile dei loro progetti.
In Feudi questa visione si trasforma in un trionfo di linee e recupero di vecchi fabbricati trasformati in spazi di grande impatto visivo ed emotivo.
Nasce così una delle prime cantine d’autore in Italia, il cui progetto è stato esposto per ben due volte come fulgido esempio alla Biennale di Venezia.
L’Aglianico
Feudi di San Gregorio ha ripreso la coltivazione di vecchi vigneti di Aglianico, alcuni dei quali con oltre un secolo di età. Queste viti, piantate a piede franco, rappresentano un patrimonio storico inestimabile.
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