Come nascono le bollicine metodo classico?
![Dexter con un ampolla in mano](https://magazine.bernabei.it/wp-content/uploads/2023/07/Metodo-Classico1.png)
Il metodo classico, chiamato anche “champenoise”, viene utilizzato per produrre le bottiglie più prestigiose del mondo come lo Champagne, il Franciacorta, il Trentodoc, l’Alta Langa, l’Oltrepò Pavese, Cava e Crémant. Nomi che immediatamente suscitano emozioni e ricordi differenti, con la bolla che rappresenta il filo conduttore di queste diverse denominazioni che in comune hanno, oltre al famoso perlage, il processo enologico. Ma quali sono i passaggi fondamentali?
Si parte dalla preparazione della Cuvée che sintetizzando il concetto è una miscela di vini diversi, sia perché prodotti in annate diverse che con differenti vitigni. Si prosegue con l’aggiunta del liqueur de tirage (lieviti e zuccheri), che provoca l’inizio di una seconda fermentazione. A questo punto le bottiglie vengono riposte in un locale buio a temperatura controllata, permettendo ai lieviti di mangiare gli zuccheri in tutta tranquillità, generando alcol e anidride carbonica che rimane intrappolata sotto forma di bollicina (presa di spuma).
Terminato questo periodo di letargo (il tempo di sosta è deciso dall’azienda e dal tipo di prodotto che si vuole creare) si “ripulisce” la bottiglia dai sedimenti che i lieviti hanno generato durante questa fase, spostando le bottiglie lentamente da una posizione orizzontale a verticale, facendo così scendere per gravità i depositi verso il collo della bottiglia. Questo delicato procedimento viene chiamato remuage. Infine, avviene il dégorgement o stappatura, azione che consiste nello stappare la bottiglia e dove i lieviti, spinti dalle bollicine, vengono espulsi (insieme a una piccola parte del liquido), per questo si concluderà questa operazione ricolmando con una miscela “segreta” composta da vino e zucchero (liqueur d’expédition) e responsabile del famoso dosaggio zuccherino (pas dosé, extra-brut, brut…).
© riproduzione riservata