Come nascono gli Hard Seltzer?

Una valida alternativa alla birra artigianale.

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Dopo il boom negli Stati Uniti gli Hard Seltzer stanno conquistando anche l’Italia: queste bevande aromatizzate, poco alcoliche e frizzanti sono la nuova tendenza del ready-to-drink, molto apprezzate in particolare dagli amanti della birra artigianale.

Cosa sono gli Hard Seltzer

Di norma e per comodità, vengono fatti rientrare nella categoria delle “birre”, anche se in realtà non lo sono o, meglio, non lo sono più.

L’origine di questa bevanda ci rimanda a qualche decennio dietro, quando Nick Shields, osservando i clienti di un pub ebbe l’idea di creare una versione ready-to-drink in lattina dei cocktail più famosi, da poter acquistare nei supermercati per essere bevuta ovunque, offrendola ad un prezzo più vantaggioso del classico cocktail da bar.

Come sono nati gli Hard Seltzer?

Il giovane imprenditore di Westport iniziò dunque la produzione di questi cocktail veloci da bere, inizialmente da una base di birra, in quanto rientrare in quella categoria gli permetteva di avere una tassazione minore rispetto a quella di altri alcolici, e quindi di offrire il nuovo prodotto ad un prezzo ragionevole, oltre che un basso grado alcolico.

Oggi la loro produzione è radicalmente cambiata, ma in molte nazioni, a livello di legislazione, vengono considerate delle birre, sebbene ormai la ricetta sia ben lontana da quella originale di Shields, che vedeva la produzione a partire da una base di malto. Tuttavia, sono proprio i birrifici a produrre principalmente gli Hard Seltzer.

Insomma, un legame che sembra non rompersi per nessuna ragione al mondo, ma a cosa è dovuto ciò? L’aromatizzazione del liquido fermentato! Infatti, spesso i microbirrifici si cimentano nella creazione di ricette particolari, con ingredienti originali e di personalità, motivo per cui erano già attrezzati in fase di blending di creare bevande alcoliche con gusti particolari.

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