Conosci la differenza tra Whisky e Whiskey?

Stili di distillazione e affinamento a confronto.

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La differenza tra Whisky e Whiskey non è un virtuosismo lessicale esclusivo dagli amanti del buon bere, ma è una distinzione fondamentale tra Scozia, Irlanda (e Stati Uniti).

Il primo “derby” si gioca tra le due nazioni europee che si contendono il primato delle origini del distillato.

Perché si chiama Whisky?

Secoli fa la preziosa bevanda nordica era conosciuta come uisge beatha, che si può tradurre dal gaelico come “acqua di vita“, a testimonianza dell’origine cristiano-monastica di questo drink.

Con il passare del tempo e nei vari passaggi dalla lingua antica a quella volgare si è prima trasformata in  “usque baug”, poi in “whiskybae” fino ad arrivare agli attuali whisky e whiskey.

Quando usiamo la parola Whisky ci riferiamo alla Scozia e più precisamente allo Scotch Whisky.

Con il termine Whiskey indichiamo la produzione irlandese o Irish Whiskey.

Gli Stati Uniti, che al popolo irlandese devono il merito di aver portato oltre oceano le conoscenze relative al distillato di San Patrizio, hanno adottato la grafia dell’isola verde.

Per questo molte etichette americane hanno scritto in etichetta: “Bourbon Whiskey”.

Non esiste solo una distinzione geografica, perché esistono nette diversità anche nel procedimento di produzione.

Oltre due secoli addietro (nel 1800) il Whisky irlandese era quello maggiormente in voga con quasi un centinaio di distillerie indipendenti attive.

Nel XIX secolo la situazione cambiò notevolmente; infatti, le aziende scozzesi scelsero la via della tecnologia, iniziando a distillare con l’alambicco a colonna: i Coffey Still erano più economici e veloci.

Gli irlandesi si rifiutarono. Complice una storia poco fortunata (Carestia e la Guerra d’Indipendenza d’Irlanda) nel 1970 le realtà si ridussero a due.

I Whisky scozzesi prevedono due distillazioni, mentre quelli irlandesi tre distillazioni. I primi accusano i cugini di non padroneggiare l’arte della distillazione, i secondi biasimano la “tirchieria” dei fedeli di Sant’Andrea che per “risparmiare” mettono nel mercato una bevanda poca pura.

Le principali differenze tra Scozia e Irlanda

Il Whisky scozzese invecchia normalmente oltre i 10 anni, quello irlandese non supera quasi mai i sette anni in botte.

Il Whisky scozzese prevede l’uso di solo malto orzo, quello irlandese è fatto sia con malto orzo che con orzo non maltato.

Il Whisky scozzese viene distillato spesso in alambicchi continui, quello irlandese può essere distillato solo in alambicco discontinuo.

Il Whisky scozzese viene prodotto usando dei cereali “affumicati” con la torba, quelli irlandesi usano forni chiusi. Per questo l’Irish Whisky è più morbido rispetto al cugino.

Le principali differenza tra Whiskey d’Irlanda e Whiskey degli Stati Uniti

I whiskey americani sono famosi con altri nomi come Bourbon e Tennessee.

Il Bourbon Whiskey è prodotto solo ed esclusivamente degli Stati Uniti e deve prevedere l’uso di almeno il 51% di mais.

L’American Rye Whiskey è prodotto solo ed esclusivamente degli Stati Uniti e deve prevedere l’uso di almeno il 51% di segale.

Il Tennessee Whiskey è prodotto solo ed esclusivamente degli Stati Uniti e deve prevedere l’uso di almeno il 51% di mais. Inoltre, dopo la distillazione deve essere filtrato con carbonella di acero bianco dell’omonimo Stato.

Le principali differenza tra Bourbon e Whisk(e)y

Il Bourbon per legge deve essere invecchiato in botti di rovere nuove.

Il Whiskey irlandese e il Whisky scozzese prevedono entrambi l’utilizzo di botti “usate”. Di norma si usano barili precedentemente utilizzati per l’invecchiamento del Bourbon negli Stati Uniti e di un vino fortificato come lo Sherry in Spagna.

Whisky, Whiskey o Bourbon?

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