Lo sapevi che il Pecorino Romano si produce in Sardegna?
Storia di un’emigrazione fortunata.
Storia del Pecorino Romano
Il Pecorino Romano è un formaggio con una storia alle spalle di oltre duemila anni, quando i pastori pascolavano i loro greggi di pecore nelle campagne del Lazio e della Sardegna, sotto il vessillo dell’Impero Romano. Imperatori, consoli, senatori, mercanti e soldati amavano tanto questo cibo da essere presente sia nei lauti banchetti che nelle bisacce dei legionari.
Il nome, omaggio a questa secolare tradizione, può trarre in inganno; infatti, viene fatto quasi totalmente in Sardegna che detiene quasi il 97% dell’intera produzione, anche se da disciplinare può essere fatto anche nel Lazio e in provincia di Grosseto.
Perché́ il pecorino romano non si fa a Roma?
Nel 1884 il Papa vietò il processo di salagione all’interno della città, così molti casari furono costretti a trasferirsi e scelsero per vicinanza ed opportunità la Sardegna che prometteva loro vaste terre ed ingente disponibilità̀ di sale.
L’operazione andò così bene tanto che il pecorino “dei Romani” divenne in breve tempo più̀ abbondante del fiore sardo pastorale, diventando prodotto tradizione sardo. Oggi è tra i formaggi più esportati negli Stati Uniti.
Aspetto e forma del Pecorino Romano
Il Pecorino Romano DOP ha forma cilindrica a facce piane con diametro compreso tra 25 e 35 cm e altezza compresa tra 25 e 40 cm ed un peso variabile che oscilla tra i 20 a 35 kg.
La crosta è sottile di colore avorio o paglierino naturale, talvolta cappata con appositi protettivi per alimenti di colore neutro o nero.
Il sapore è lievemente piccante per il formaggio da tavola (stagionato cinque mesi), piccante, intenso e gradevole a stagionatura avanzata nel formaggio da grattugia (stagionato otto mesi).
Come riconoscere la provenienza del Pecorino Romano?
Alla denominazione Pecorino Romano DOP si può aggiungere una delle tre menzioni aggiuntive: “Lazio”, “Sardegna” e “Grosseto” a condizione che l’intero ciclo produttivo si compia nel territorio geografico indicato. Ognuno dei tre territori possiede un logo che può essere esposto insieme al logo della denominazione.
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