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Birre in lattina tra creatività e sostenibilità.

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Meglio una birra in lattina o in vetro? Un dilemma, fino a qualche decennio fa, di facile soluzione, se consideriamo che negli anni ’90 acquistare questa bevanda in contenitori di alluminio era sinonimo di quantità a basso costo, ma oggi ci si pone di fronte ad una scelta più complessa.

Sebbene la prima birra contenuta in un cilindro metallico risalga al 1935, ad opera della Gottfried Krueger Brewery a Richmond in Virginia, il consumatore italiano ha spesso considerato le produzioni in bottiglia di maggiore qualità, idea alimentata dalla scelta dei primi birrifici artigianali che hanno preferito il vetro al più sostenibile alluminio, considerando quest’ultimo un contenitore da supermercato, ma ultimamente la tendenza sta cambiando rotta con nuove realtà che attente alla sostenibilità ambientale stanno riscoprendo le “virtù” della latta.

Spinti dalle nuove tendenze scozzesi, inglesi, danesi ed americane e liberati da inutili preconcetti ci si è accorti che questo materiale è più leggero (il che si traduce come minor costo nella fase di trasporto) e stoccabile più facilmente, inoltre si raffredda più velocemente (apportando un notevole risparmio energico) e non lascia passare la luce (l’esposizione ai raggi UV del liquido può provocare l’insorgere di difetti aromatici chiamato “skunk”), ma cosa ancora più importante per chi è chiamato a vendere, offre la possibilità di personalizzare completamente il packaging.

Risparmio, immagini e disegni creativi da soli non basterebbero a spiegare la crescita del fenomeno delle can beer se non si allarga l’analisi ad eventi globali come una maggiore sensibilità verso politiche green economy e sustainability con la birra in lattina che può vantare il titolo di prodotto ecofriendly essendo più facilmente riciclabile.

In sintesi, l’alluminio può considerarsi un ottimo esempio dove valore etico e risparmio economico concorrono verso lo stesso obiettivo, senza stravolgere totalmente le politiche aziendali, ma semplicemente volgendo lo sguardo verso un recente passato liberi da qualsiasi forma di preconcetto e siamo certi che questo timido fenomeno presto riuscirà a conquistare anche i consumatori più tradizionali.

Pronto a fare la scorta?

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