Pandoro: origini di un mito
Quando lo zucchero filato vale un sorriso.
Come è nato il Pandoro?
Le origini del Pandoro sono contrassegnate da leggende e addettoti contrastanti, ma poco importa perché il potere del racconto vince ogni “verità” storica.
In molti sostengono che le prime tracce risalgono al XVI secolo, quando era usanza presso la Repubblica Veneziana, ricoprire con sottili foglie d’oro alcuni cibi. Tra questi anche un dolce a forma conica, chiamato per l’appunto “pan de oro”.
La vera storia del Pandoro
La nascita “ufficiale” del Pandoro risale al 1884 per opera del pasticcere veronese Domenico Melegatti che depositò presso l’ufficio brevetti del Ministero di Agricoltura e Commercio del Regno d’Italia, una ricetta per la creazione di un dolce lievitato a forma di stella a otto punte.
L’inventore fu ispirato da un’altra pietanza regionale: il Levà, che le donne veronesi cucinavano alla Vigilia di Natale, unendo alla farina, lievito, pinoli, canditi e una copertura di mandorle. A questo lungo procedimento Melegatti tolse diversi ingredienti e ne aggiunse di nuovi come l’uovo, il burro e lo zucchero, ottenendo così un dolce morbido e senza crosta.
Lo stampo, invece, fu una creazione del pittore Angelo Dall’Oca Bianca che disegnò una piramide tronca con otto punte.
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