Le radici industriali del vino naturale

Alla scoperta dei primi “gruppi” vitivinicoli.

Resti archeologici di un sito romano dove si produceva vino

Oggi la ricerca, la degustazione ed il consumo di vini “artigianali” prodotti con metodi ancestrali e per mano di piccoli produttori conquista una platea sempre maggiore, mossa dal secolare desiderio di possedere e consumare qualcosa di unico ed irrepetibile, portando a volte allo stremo il concetto di “naturale”, creando una vera e propria fazione di eno ribelli che vorrebbe silos, acciaio e prodotti enologici banditi dal sacro regno del vino autentico, contrapposti agli umili consumatori che guidati dalla beata virtù della convenienza acquistano senza troppe domande.

Un dibattito che già Joris-Karl Huysmans nel suo romanzo Controcorrente scritto a metà XIX secolo, così sintetizzava: “È risaputo, per esempio, che nei ristoranti famosi per l’eccellenza delle loro cantine, ogni buongustaio del giorno d’oggi sorseggia con piacere vini pregiati fatti con bonacci qualunque trattati secondo il metodo di Pasteur. Ora, tali vini, genuini e adulterati, posseggono lo stesso aroma, lo stesso colore, lo stesso bouquet, e perciò il piacere che si prova degustando quelle bevande manipolate e affatturate è assolutamente identico a quello che si proverebbe centellinando il vino naturale e puro, ormai introvabile anche a pagarlo una fortuna.”

Gli irriducibili sostenitori di un mercato composto solamente da piccole botteghe conoscono poco però della storia passata e delle prime forme di economia e a testimonianza di ciò ci aiuta la recente scoperta condotta dalla Israel Antiquities Authority che ha rinvenuto nella città di Yavna un sito “industriale” per la produzione di vino, risalente a circa 1.500 anni fa. Uno scavo che ha necessitato oltre due anni di lavoro, portando alla luce un impianto per la produzione di vino composta da cinque torchi (ciascuno di essi copriva un’area di circa 225 mq), ampi magazzini per l’invecchiamento, numerosi forni per la cottura delle anfore (oggetto indispensabile per il trasporto della preziosa bevanda) e migliaia di vasi di terracotta, elementi che fanno stimare la produzione annua di questa zona di circa due milioni di litri di vini.

Questa scoperta ha evidenziato come già epoca bizantina esistevano facoltose e potenti famiglie capaci di creare una vera e propria azienda vitivinicola e così con un pizzico di provocazione possiamo affermare che le tanto decantate radici del vino naturale affondano in maestosi siti di produzione che di artigianale avevano solamente i pigiatori.

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