Scuderia RedBull: Matteo Berrettini
Da “tennista per caso” a “The Hammer”. La storia di uno dei tennisti italiani più forti di sempre.
Matteo Berrettini (Roma, 12 aprile 1996)
Berrettini è stato il primo tennista italiano ad essere entrato nella Top 10 del ranking ATP dal 1973, anno in cui è stato introdotto il sistema di calcolo computerizzato. Una bellissima storia che avrebbe potuto avere un epilogo diverso se il padre, ma soprattutto il fratello minore Jacopo non lo avessero convinto ad abbandonare la passione per il basket e il judo per dedicarsi al tennis.
L’importanza di Matteo in questo sport è stata fondamentale perché ha spinto centinaia di giovani che hanno scelto di prendere una racchetta ed emulare le imprese dell’eroe romano, diventando così il simbolo del Rinascimento azzurro del tennis e “fondatore” di un movimento sportivo che sta vedendo la nascita di nuovi campioni.
Nel maggio del 2017 esordisce, con una wildcard, nel circuito ATP agli Internazionali d’Italia e appena un anno dopo conquista il primo titolo ATP in carriera (Swiss Open di Gstaad), confermando il suo grande talento.
Prototipo di giocatore moderno è sia veloce che forte fisicamente, doti che lo hanno reso uno dei tennisti più amati al mondo. Nel 2019 entra ufficialmente nel gotha e viene nominato MIP (Most Improved Player) del circuito ATP Finals.
L’entrata nell’olimpo del tennis avviene qualche anno più tardi, quando nel 2022 arriva in semifinale agli Australian Open e sale al sesto posto nel ranking ATP.
Quasi impossibile trovare punti deboli nel gioco, ma ciò che lo rende unico è la determinazione mostrata in ogni incontro indipendentemente dal tipo di terra che calpestava. Una tenacia mai doma che per fortuna di milioni di tifosi ha avvicinato a questo sport tantissimi ragazzi.
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