Caffè e distillati: la strana coppia
L’emancipazione della bevanda relegata fino a poco tempo a fa al…buongiorno!
Quanti di voi considera il caffè l’ingrediente perfetto per un cocktail ben riuscito? Ebbene, la storia è ricca di modelle, ambasciatrici e viaggiatori che hanno legato il proprio destino al coffee-addict. Leggere per credere.
Espresso Martini
L’Espresso Martini è considerato senza ombra di dubbio il re dei cocktail a base di caffè, anche se per onore di cronaca dobbiamo ricordare che in origine era chiamato Vodka Espresso. La storia narra che nel 1980 a Londra, presso il Fred’ Club, una modella ordinò al barman Dick Bradsell qualcosa che potesse “ridestarla”, chiedendo una bevanda capace di “wake me up and then fuck me up” (“che prima mi svegli e poi mi fotta”). Da ricordare che l’uso del Martini non è previsto nella ricetta; infatti, il nome del famoso drink è dovuto al bicchiere con cui viene servito, conosciuto come Coppa Martini. Iconici i tre chicchi di caffè sistemati sulla schiuma.
Black (e White) Russian
Benché l’aggettivo che potrebbe trarre in inganno, questi due cocktail, il White Russian e il Black Russian, non sono nati in Russia, bensì in Belgio, nel 1949, per opera del bartender belga Gustave Tops in onore dell’ambasciatrice americana in Lussemburgo Perle Mesta che spesso si recava all’Hotel Metropole di Bruxelles. Gli ingredienti base anche in questo caso sono: liquore al caffè e vodka, sebbene con quantità differenti rispetto al Martini Espresso e con servito in bicchieri old fashion (rocks glass o tumbler).
Irish coffee
L’Irish Coffee fu inventato nel 1940 da Joe Sheridan, capo cuoco nella cittadina di Foynes, nella contea Limerick, il quale dovette accogliere i passeggeri americani dell’idrovolante PanAm che si videro cancellare il volo per New York a causa delle pessime condizioni atmosferiche, decidendo di creare una bevanda speciale per confortare il pilota e i malcapitati viaggiatori. La creazione che prevedeva caffè, panna e whisky, fu molto apprezzata tanto che nella sala calò il silenzio e alla domanda di un passeggero americano che chiese se il caffè fosse brasiliano, il bartender rispose: “No, è irlandese”.
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