Tom Collins: storia e curiosità

Il drink dimenticato a base di Gin.

Foto vintage di marinai

Il Ginepro è una pianta di antico utilizzo, impiegata già dai Romani come spezia principale per le preparazioni in sostituzione del pepe e di seguito trovando fortuna nel medioevo dove l’aroma del suo legno era utilizzato per aromatizzare la carne allo spiedo, ma il suo uso non era esclusivo della sola cucina, perché consigliato per le sue foglie pungenti, come rimedio contro streghe.

Un vasto utilizzo che dovette aspettare le alchimie monastiche per conoscere la distillazione; infatti, le abbazie avevano creato una medicina contro influenza e mali di stomaco a base di infuso di queste bacche.

L’uomo aveva scoperto l’antenato del Gin, che apparve la prima volta in Olanda come bevanda dei marinai, i quali dovendo combattere la malattia del mare (lo scorbuto) deglutivano un concentrato di agrumi miscelato al gin: era nato il Gin Tonic ed il primo bar tender era un ufficiale di vascello.

Il Gin in Inghilterra

Rapidamente si diffuse tanto nel Regno dei Paesi Bassi (Belgio, Olanda e Lussemburgo) quanto in Inghilterra, dove nel 1726 nella sola Londra si contavano oltre 1.500 alambicchi e quasi 6.300 posti dove comprare il gin, a testimonianza di come fosse diventato molto popolare, così diffuso tra le classi popolari che il governo inglese fu costretto a promulgare una legge per fermare il consumo quasi smisurato di questa bevanda, favorendo però la diffusione di distillerie e locande clandestine e paradossalmente il consumo aumentò, spingendo la corona ad abrogare tale provvedimento, cosa che si rivelò vincente, creando competizione tra i vari produttori tanto da aumentare il livello qualitativo del prodotto anche grazie all’evoluzione delle tecniche di distillazione che migliorarono il prodotto fino ad arrivare ai giorni nostri, dove il Gin non solo rappresenta la base per moltissimi cocktail, ma si è creato un vero e proprio arcipelago di grandi, medie e micro produzioni, dalle molteplici espressioni, dove l’infinita possibilità di assemblare diverse botaniche origina uno spazio senza limiti alla creatività e sperimentazione, senza però dimenticare l’iconico Martini Cocktail diventato talmente popolare da dare il nome alla coppa in cui veniva servito ed entrato di diritto come il drink del grande schermo con la famosa frase di James Bond “agitato, non mescolato”.

Ma cosa ne è stato degli altri drink a base di Gin? Molti sono caduti nella poco piacevole stanza del dimenticatoio, altri vengono reinterpretati per affermare la creatività e bravura dei nuovi bartender, togliendo alle nuove generazioni il piacere di una bevuta classica, rendendo ancora più fitta la nebbia che avvolge la nascita di moltissimi cocktail.

Ricordi sbiaditi, aneddoti e storie curiose che rischiamo di perdere, per questo oggi il nostro protagonista sarà il Tom Collins, le cui origini sono poco conosciute e si perdono da qualche parte a metà del XIX secolo, creando una simpatica controversia tra Gran Bretagna e Stati Uniti, con entrambi i paesi che hanno rivendicato la bevanda come propria con uguale convinzione.

Il mistero non è mai stato risolto definitivamente, ma negli annali resta un argomento divertente. Negli anni ’20, HL Mencken scrisse che il cocktail era certamente americano, perché gli inglesi non hanno fantasia nell’assegnare nomi. Pertanto, ad esempio, se una ricetta mescola whisky e soda, la chiamano whisky e soda.

Di conseguenza, nessun inglese avrebbe dato a un cocktail un nome come “Tom Collins”. Ottima argomentazione e nello stesso tempo una pungente frecciatina ai cugini d’oltre oceano; infatti, secondo alcune fonti, questo drink ha avuto origine da uno scherzo avvenuto a New York nel 1874: un gruppo di amici iniziò a dire alle persone incontrate nei bar che un uomo di nome Tom Collins stava girando la città dicendo falsità su di loro. Fu così che molti iniziarono a passare da un bar all’altro in cerca del calunniatore: la burla era già stata fatta in precedenza, ma nel 1874 raggiunse dimensioni colossali, tanto da spingere i bartender a inventare un cocktail chiamato Tom Collins da servire a coloro che fossero entrati nel locale chiedendo del fantomatico sparlatore.

 

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