Domaine Frantz Saumon: un vigneron della Loira

Dai boschi alla vigna.

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Frantz Saumon ha sempre amato e protetto la natura tanto che per anni il suo lavoro è stato essere guardiaboschi, prima in Canada e successivamente in Francia.

Una predisposizione alla salvaguardia dell’ambiante mai sopita, anzi evoluta nel tempo, acquistando nel 2021 a Montlouis-sur-Loire un piccolo vigneto, oggi gli ettari sono sei.

Calcare (suolo chiaro ricco di calcio e magnesio), Argilla con silice (terreno derivano dallo sgretolamento di rocce antiche), Argilla mista a calcare e Tuffeau (Tufo bianco di origine marina tipica della Loira) sono le tipologie di terroir della sua vigna.

Infatti, fortuna volle che il suo appezzamento sebbene non troppo esteso non fosse omogeneo, bensì una tavolozza di ben cinque tipologie di terra differente, ognuna capace di influenzare in modo netto e deciso il vino ivi prodotto.

Un terroir nel terroir divenuto in poco tempo un punto di riferimento per i wine lovers di tutto il mondo e per i colleghi a lui vicini.

Lo stile inconfondibile dell’azienda si deve anche all’amicizia con Christian Chaussard (Domaine Le Briseau), una delle voci più influenti e sincere del “Vin naturel”. Un rapporto schietto e libero, oggi presente nel timbro delle etichette di Frantz.

La produzione si limita a solcare le strade del passato, delle stagioni e delle fasi lunari, motivo per cui l’agricoltura è a regime biodinamico.

L’enologia è limitata a pochi interventi per evitare che la mano dell’uomo stravolga ciò che l’annata e la vigna ha donato.

Le fermentazioni rigorosamente spontanee e con lieviti indigeni testimoniamo la passione per il tempo lento. La maturazione avviene in contenitori in legno di diverse dimensioni ed origini.

I vitigni di età media tra i 20 e 50 anni, con qualche filare centenario, sono lo Chenin Blanc e Sauvignon Blanc per quanto riguarda i vini bianchi, Grolleau e Gamay per il rosè.

Artigiano meticoloso e viticoltore assiduo, riesce in ogni vendemmi a realizzare vini di lunga persistenza, quasi “carnosi”. La complessità aromatica vede ananas, pesca, salvia e fiori bianchi comporre un quadro olfattivo in constante movimento. Verrebbe da contemplare, ma sappiamo che al sorso è ancora meglio.

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