Perché la cipolla di Tropea è rossa?

Piccoli aneddoti sulla cipolla più famosa d’Italia.

Foto di una cipolla rossa tagliata a rondelle

Piccoli e grandi chef da sempre considerano la pianta calabrese un’eccellenza gastronomica tricolore, grazie alle sue eleganti sfumature aromatiche e incuranti delle proprie incapacità la usano in cucina per poi decantare le sue qualità ai commensali, ma quanto conosciamo questo straordinario bulbo? Di seguito piccole risposte alle domande che forse non ci siamo mai fatti, ma che avremmo dovuto porci.

Perché la cipolla di Tropea è rossa?
Il caratteristico colore è dato dalla presenza delle antocianine (sostanze chimiche invisibili ad occhio nudo) che oltre a tingere l’ortaggio di rosso apportano numerose qualità benefiche quali aiutare la circolazione, rallentare l’invecchiamento delle cellule e prevenire infarti. In più contiene preziose vitamine (C ed E), ferro, iodio, zinco e magnesio; insomma, che sia stato trovato l’ennesimo elisir per vivere più lungo?

Perché la cipolla di Tropea è dolce?
La specie calabrese è fra tutte la più dolce, rendendola una vera e propria delizia anche se mangiata cruda. Questa sua particolarità si deve al terreno di coltivazione, per lo più sabbioso e vicino al mare che evita la formazione del fastidioso acido piruvico, la sostanza responsabile dell’alito poco gradevole e della fastidiosa lacrimazione mentre la si taglia.

Perché è diventata così famosa?
Furono i Fenici a portare il prezioso ortaggio in Calabria, ma sia i popoli nativi che i romani non amavano tale alimento, utilizzandolo più come merce di scambio che ingrediente per il cibo. Tra Il Medioevo e il Rinascimento venne maggiormente apprezzata, ma fu solo intorno al XIX secolo che la sua produzione fu largamente sviluppata, iniziando ad essere richiesta dagli emigranti italiani che vivevano in giro per il mondo, entrando così in pochi decenni nel paniere tricolore per eccellenza.

Come cucinarla?
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