Pantelleria: l’isola dove la storia è patrimonio

La perla del vino.

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La suggestiva isola di Pantelleria è un raro esempio di tradizioni centenarie, diversità geologica, biologica e culturale.

Una perla preziosa incastonata nel cuore del Mediterraneo, tanto vicina alle coste del continente africano (dista solo 65 Km dalla Tunisia), quanto ricca di suggestioni italiane (la Sicilia è a 110 km).

Una terra che, sebbene sia baciata dal vento e dal mare, non appartiene solo alla cultura dei pescatori, bensì anche alla categoria di contadini e vignaioli, che nel corso della lunga storia hanno creato un rapporto simbiotico con la natura attraverso un lavoro duro di antropizzazione, di adattamento alla siccità e ai venti forti.

Uno scrigno di saperi e conoscenza costruiti attraverso la rara arte del rispetto e della riconoscenza all’ambiente circostante che hanno reso coltivabile questo lembo di terra.

Pantelleria è un gioiello di armonia e di agricoltura estrema, tutta verde e con un’ottima gestione agricola interamente manuale, dove la fatica e l’abnegazione dell’uomo hanno modificato la complessa morfologia, essendo una parte emersa di un affioramento vulcanico e si estende per ben 83 chilometri quadrati.

Grazie allo straordinario lavoro di sapienti mani ed eroica dedizione al lavoro, gli abitanti di Pantelleria sono riusciti a modellare il paesaggio come un giardino: vigne, ulivi, piante di cappero, orti cinti da muretti a secco realizzati con pietre differenti per ogni singola zona a seconda della colata lavica.

Efficaci tecniche, che hanno portato alla nascita del termine del giardino pantesco: una struttura in pietra a secco che circonda alberi di agrumi, generalmente gli aranci, costruiti con una duplice funzione, agricola e sociale (delimitazione di parcelle di vigna spesso inferiori all’ettaro e protezione dal vento in quanto rialzati rispetto al suolo).

Una viticoltura eroica dove il severo clima, “suggerisce” la coltivazione dello Zibibbo (Moscato d’Alessandria) in conca utilizzando il sistema di allevamento dell’alberello basso.

Una tecnica così particolare che dal 2014 è iscritta nel registro dei Beni Immateriali dell’Umanità tutelati da Unesco e denominata Vite ad Alberello di Pantelleria.

I dati del Consorzio Volontario Vini di Pantelleria (dati relativi al 2021) parlano di un totale di 410 viticoltori per una superficie rivendicata di 407 ettari e una quantità di uva doc prodotta pari a 17.138 quintali.

I produttori di vini Pantelleria DOC con cantine sull’isola sono invece 22.

L’anno 1974, particolarmente noto per avere stabilito un record nella produzione di uva con 330.000 quintali, rappresenta il dato di riferimento più significativo; infatti, oggi la produzione è un decimo di quella di allora.

Sebbene la produzione sia diminuita le tecniche di raccolta e vinificazione sono rimaste immutate con le uve vendemmiate a mano lasciate a passire su stenditoi prima di essere vinificate.

Tre le altre produzioni il Passito liquoroso, il Moscato liquoroso, il Pantelleria frizzante e il Pantelleria spumante.

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