L’Italia dice addio ad oltre 100 milioni di alberi e piante da frutta
Negli ultimi 15 anni il giardino italiano ha ridotto drasticamente le proprie dimensioni.
Coldiretti lancia l’allarme sulla sopravvivenza degli alberi da frutto in Italia con la superficie coltivata ridotta a 560.000 ettari, ben 100.000 ettari in meno rispetto al 2008.
La causa di questa drastica riduzione si deve a siccità, alluvioni e desertificazione, condizioni dovuto alla sempre crescente crisi climatica che sta colpendo l’Europa ed il mondo.
Queste difficoltà ambientali hanno causato la perdita di oltre 100 milioni di alberi da frutta, un danno al nostro comparto ortofrutticolo senza precedenti con una diretta conseguenza anche sul primato produttivo nazionale in Europa.
Di tutte le colture colpite solo il cedro e il bergamotto resistono alla morsa degli eventi climatici estremi, mentre clementine, ciliegie, kiwi, pere, mele, albicocche e pesce vedono crollare la produzione.
Nello specifico la situazione peggiore riguarda le arance, con 16,4 milioni di alberi abbattuti, mentre le pesche “piangono” oltre 20 milioni di piante sparite, infine, all’uva da tavola mancano all’appello 30,4 milioni di viti. Pesante anche la situazione delle pere con 13,8 milioni di alberi in meno.
La Coldiretti spiega: “Una pianta adulta è capace di catturare dall’aria dai 100 ai 250 grammi di polveri sottili e un ettaro di piante elimina circa 20 chili di polveri e smog in un anno. In altre parole, quindi con la strage di piante da frutto è venuta a meno in Italia la capacità di assorbimento di ben 2 milioni di chili di inquinanti all’anno“.
© riproduzione riservata