Equinozio d’autunno: come abbinare buon cibo e vino
Nuovi sapori a tavola.

Per l’astronomia l’autunno arriva a settembre e intorno al venti di questo mese si segna il cambio stagione.
Perché si chiama equinozio?
La parola “equinozio” deriva dal latino: “aequinoctium”, termine composto dai vocaboli: “aequus”, che significa “uguale” e “nox” , ovvero “notte“. Infatti, con questo nome si indica il momento dell’anno in cui giorno e notte durano approssimativamente le stesse ore.
Quando avviene l’equinozio
L’equinozio o, meglio, gli equinozi si verificano due volte l’anno: in primavera e in autunno. Ciò accade quando l’inclinazione dell’asse terrestre e l’orbita della Terra attorno al sole si combinano in modo tale che il sole illumini allo stesso modo l’emisfero meridionale e quello settentrionale.
Quando giunge la stagione delle castagne la natura cambia colore e le foglie si vestono di tonalità che virano dal rosso al giallo, dal viola all’arancione.
Anche i frutti dell’orto non sono più gli stessi e sulle tavole compaiono broccoli, cavoli, porro, cicoria, spinaci e zucca. A questi si aggiungono cachi, castagne, mandarini, melograno e kiwi.
I piatti autunnali sono vari e molto legati al territorio con ricette che prevedono l’uso di funghi appena raccolti e preparazione a base di ortaggi.
Scegliere il vino non è semplice, ma possiamo seguire delle semplici linee guida che ben si abbinano con le proposte gastronomiche più ricercate in autunno.
Abbinamento cibo
Con fumanti Tagliatelle ai funghi porcini serve un vino elegante e sapido che sabbia bilanciare la parte “burrosa” e carnosa di una pasta all’uovo molto ricca di sapori. Per questo la scelta ricade sulla Vernaccia toscana, vino equilibrato e vibrante.
Il Risotto con castagne e timo ben si sposa con il corpo di un Dolcetto delle Langhe, caratterizzato da un tannino gentile e una bocca ricca di polpa.
Una calda Crema di broccoli con cavoli misti ama senza dubbio i vini semi aromatici del nord come il Kerner altoatesino. Profumi fruttati di kiwi, mela verde e agrumi, insieme a note vegetali come aghi di pino e resina, creano un tripudio di gusto.
Per gli amanti della carne non può mancare lo Spezzatino di vitello e con esso un bel calice di Bonarda Vivace dell’Oltrepò Pavese. Un vino frizzante, morbido e scorrevole.
A te la scelta!
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