Cos’è la Root Beer?
Storia e curiosità di una bevanda analcolica.
La Birra una bevanda (forse) meno nobile del vino, ma sicuramente il drink che si beve con amici quando si guarda lo sport, oppure quando si vuole semplicemente parlare un po’.
Pochi aromi, ma tantissime tipologie e stili produttivi, ma anche nuove interpretazioni analcoliche come la Root Beer, bevanda molto amata nel Nord America.
La Root Beer è un prodotto analcolico ottenuto utilizzando la radice o la corteccia di sassofrasso, una pianta arbustiva diffusa in America settentrionale.
La storia della Root Beer
La storia della Root Beer è legata alle popolazioni indigine che abitavano l’attuale Canada e Stati Uniti e che utilizzavano questa radice per scopi medici e terapeutici.
Fu solo nel 1800 ad opera del farmacista Charles Elmer Hires che la tisana a base di sassofrasso iniziò ad essere gustata da un pubblico vasto; infatti, durante la sua luna miele ebbe modo di bere lo strano “intruglio” rimanendone affascinato.
Da quel momento si dedicò per anni per creare una ricetta più ricca e saporita. Dopo lunghi sforzi arrivò a produrre una miscela di ben 25 erbe diverse, bacche, radici e acqua gasata.
Quando fu venduta la prima Root Beer?
La prima Root Beer uscì nel 1876, conquistando il palato del popolo americano, ma nel 1960 la sua ascesa fu fermata dalla Food and Drug Administration che ne impedì la vendita accusando il drink di contenere sostanze cancerogene.
Dopo anni di battaglie legali e studi scientifici fu riammessa nel mercato, perché si dimostrò che le sostanze nocive erano presenti solo nell’olio della pianta e non nella radice o nella corteccia.
Curiosità Root Beer
Charles Hires, portò la sua bevanda all’esposizione internazionale dell’indipendenza di Filadelfia con il nome di Root Tea, perché astemio, ma dovette cambiare il nome in Root Beer per essere venduta più facilmente ai minatori della Pennsylvania.
Una beva sugar free sempre più presente nei diversi punti vendita del Nuovo Continente.
© riproduzione riservata