C’era una volta il cimino
Nuovi aromi e sapori nel mondo dei sodati.
Ci siamo mai soffermati a pensare che l’equilibrio e la qualità di un drink è dovuto all’uso del sodato scelto?
Speseo siamo portati a giudicare la qualità di un cocktail per l’uso di un determinato marchio, senza (forse) prendersi quei venti secondi di riflessione per entrare nella vasta costellazione della miscelazione di qualità fatta sì di distillati, ma anche delle bevande analcoliche che lo compongono, siano esse acque toniche, ginger beer o altro.
Johann Jacob Schweppe
Strilloni, lampioni alimentati ad olio e carrozze animavano le vie delle città a fine ‘700, mentre Johann Jacob Schweppe meditava la rivoluzione delle bevande, inventando un brevetto per mantenere inalterato il gas all’interno di una bottiglia, avvalendosi delle scoperte chimiche dell’inglese Joseph Priestley, brevetti che ed invenzioni che portarono alla nascita del primo drink con le bolle: il celebre Gin Tonic. Il mondo del beverage era entrato in una nuova era.
Soft drink
Nella grande famiglia dei soft drink (the, succhi di frutta, energy drink, ecc..) i sodati stanno acquistando sempre maggiore spazio ed importanza come testimoniano sia l’affermarsi di grandi brand che il profilare di nuove produzioni.
L’ingresso in questo mercato di numerose aziende ha portato novità e stili differenti, non più quindi, solamente acqua, anidride carbonica e chinino (lo storico antimalarico che ha dato i natali a questa bevanda), ma nuove aromatizzazioni, profumi e sapori che hanno spianato la strada per un consumo “liscio” e con meno calorie.
L’avanzata di nuovi gusti, guidata da centinaia di start up, che si contendono il mercato con importanti big player portando questi ultimi a rinegoziare le proprie strategie e produzioni allargando la propria proposta con prodotti innovativi.
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