Vermouth, il liquore poco conosciuto

Storia e tipologie della regale bevanda.

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Storia del Vermouth

La storia del Vermouth inizia a Torino nel 1786 quando Antonio Carpano, dopo un periodo di studi da erborista, inizia per la prima volta a miscelare erbe e spezie con il vino moscato, riprendendo la millenaria tradizione dei Greci che amavano aggiungere miele, acqua di mare ed aromi nelle anfore di vino.

Un mito senza tempo, caratterizzato da diverse espressioni e ricette che ne caratterizzano la personalitĂ , affermandosi come ingrediente principale per molti cocktail.

In poco tempo questo vino aromatizzato, infatti conquistò un successo esorbitante diventando la bevanda ufficiale della corte dei Savoia, dando il via ad una e vera e propria rivoluzione nel mondo del beverage, contribuendo alla nascita di cocktail iconici come il Martini (Gin e Vermouth), l’Americano (Soda, Bitter e Vermouth rosso), il Manhattan (Rye Whisky e Maraschino) ed il Negroni (Gin, Bitter e Vermouth) e con essi un nuovo tipo di bere.

Quale vino si usa per il Vermouth?

Sia per il Vermouth bianco che per il Vermouth rosso si usano vini bianchi. Inizialmente era il Moscato d’Asti, oggi quasi tutte le aziende scelgono il Trebbiano d’Abruzzo.

Cos’è il Vermouth?

Il Vermouth o Vermut è un vino fortificato che viene aromatizzato con diverse varietà di erbe e spezie, con la presenza obbligatoria dell’Artemisia.

La legge italiana per il processo di dolcificazione consente l’uso di zucchero bruciato, saccarosio, mosto di uve e mosto di uve concentrato.

Tipologie di Vermouth

Fino al 1912 esisteva solo una tipologia di Vermouth contraddistinta da un colore giallo dorato tendente all’ambrato.

Fu Gancia ad introdurre una versione bianca con profumi eleganti di rosa e petali di sambuco.

Con gli anni il “Gold Vermouth” divenne rosso con un sapore più amaro e aromi complessi dovuti all’uso di spezie scure, legni e cortecce.

Categorie del Vermouth

In Italia esistono sei categorie di Vermouth:

Bianco, Rosso e Rosé. Entrambe devono avere un grado alcolico minimo di 14,5° e un residuo zuccherino di almeno 130 gr/l.

Il Vermouth Dry ha un residuo zuccherino inferiore a 50 gr/l e una gradazione alcolica superiore ai 18°.

Il Vermouth Extra Dry ha un residuo zuccherino di massimo 30 gr/l.

Il Vermouth di Torino IGP, prodotto a tutela prodotto dell’omonima città da soli ingredienti italiani.

Ingredienti del Vermouth

Il Vermouth è una sapiente miscela di erbe, legni e agrumi. Una sinfonia olfattiva che spazia dall’agrumato al balsamico, dal floreale all’amaro.

La parte amara è dovuta alla presenza di ingredienti amaricanti come l’artemisia, rabarbaro, genziana, isoppo, calamo, angelica, aloe, china e legno quassio.

Le sensazioni aromatiche e balsamiche sono figlie dell’infusione di timo, menta, rosmarino, origano, santoreggia, salvia, melissa, maggiorana, finocchio, anice e zafferano.

Soffi freschi e agrumati sono un dono delle scorze di pompelmo, limone e arancia.

Le note floreali, essenziali soprattutto nella tipologia bianca, sono generate dalla presenza di camomilla, rosa, iris e sambuco.

Infine, la speziatura è un corredo “costruito” dall’uso di coriandolo, ginepro, noce moscata, macis, cardamomo, chiodi di garofano, cannella, anice stellato, zenzero, vaniglia, fave tonka, caffè e cacao.

Vermouth, da veri intenditori

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