B-52 e sto!
Una trilogia da incubo – parte 3
All’alba del nuovo millennio la benzina costava molto meno rispetto ad oggi ed è forse per questo che la maggioranza dei drink che si bevevano all’ora assomigliavano più ad un pieno di Diesel che ad una raffinata bevanda guarnita con scorza di agrumi di Sicilia. Era un mondo abitato da ragazzi su Honda SH che indossavano zaini Eastpak macinando record con Snake sul Nokia 3310 e dove le serate passavano ordinando gli stessi quattro o cinque cocktail che peraltro nessuno ricorda, ma nella passata guerra tra drink da incubo e locali travestiti da associazioni culturali non si abbandona nessuno e tanto meno l’amato B-52: un veterano di origini statunitensi nato dalla fantasia del bartender Adam Honigman nel Maxwell Plum Bar di New York, il cui nome si riferisce al bombardiere Boing B-52 usato per sganciare le temibili bombe al Napalm.
Per creare questa “mortal” bevanda era necessario versare in tre momenti diversi il Liquore al caffè, la crema di Whisky e del Cognac all’arancia creando con l’aiuto di un bar Spoon un cicchetto scenografico dove la stratificazione degli ingredienti colorava il bicchierino di tre layer orizzontali (marrone scuro, nocciola ed ambra), ma se volevamo esagerare con gli effetti speciali ecco che era pronta la versione infiammabile.
Lo straordinario gioco di differenti livelli cromatici era il campo dove bartender si sfidavano, portando noi ignari consumatori a ricercare la migliore realizzazione grafica tralasciando la conoscenza degli ingredienti base ai posteri, tanto che in pochi anni la flotta dei B-52 comprendeva molteplici varianti con la nascita della B-50 series: il B-51 (Rum al posto del Cognac all’arancia), il B-51 I (si sostituiva il Cognac all’arancia con un Liquore a base di nocciola), il B-52 I (il Cognac all’arancia veniva rimpiazzato con un generico liquore all’arancia), il B-52 with Bombay Doors (liquore al caffè, crema di Whisky e Gin), B-52 nel deserto (Tequila al posto della crema di Whisky), il B-53 (Vodka in sostituzione del Cognac all’arancia), il B-54 (Amaretto come terzo ingrediente), B-55 (liquore al caffè, crema di Whisky ed Assenzio), B-56 (Liquore al caffè, crema di Whisky, Blu Curaçao e Rum) ed infine il B-57 (Liquore al caffè, Sambuca e Triple Sec).
Nessuna logica ha guidato la creazione di questo lungo elenco, se non la necessità di proporre una lista shot caratterizzata da impronte cromatiche e sapori differenti, perché alla fine ciò che contava era la confusione che si creava quando veniva presentata la carta dei cocktail e l’esplosione sonora al momento dell’ordine e alla fine in un modo o nell’altro si terminava la serata che si erano assaggiati (quasi) tutti i gusti.
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