Quanti Sakè esistono?

Come leggere un’etichetta.

Il Sakè è una bevanda straordinaria, sia per tradizione che per come viene fatto. Un antico sapere che si trasmette da secoli.

In base alle scelte dei produttori e scelte produttive il Sakè può essere suddiviso in sottocategorie.

Pastorizzazione Sakè

Il Sakè è una bevanda alcolica che prevede due momenti diversi di pastorizzazione. A seconda dello stile abbiamo:

NAMA: Sakè non pastorizzato.

NAMA ZUME: Sakè pastorizzato una volta, a fine produzione, prima di essere imbottigliato.

NAMA CHOZO: Sakè pastorizzato una volta, in bottiglia.

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Filtrazione Sakè

Diverse aziende, soprattutto se artigianali, scelgono di non filtrare o filtrare poco per non privare il Sakè del corredo gusto-olfattivo che si crea durante la lavorazione.

NIGORI: Sakè torbido.

MUROKA: Sakè non microfiltrato.

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Invecchiamento

Il Sakè generalmente entra in commercio dopo 6-12 mesi di sosta in bottiglia, ma il disciplinare prevede anche lavorazioni più elaborate.

TARU: Sakè affinato in botti.

KOSHU: Sakè invecchiato.

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Sakè diluito

GENSHU: Sakè non diluito, non viene aggiunta acqua.

KIJOSHU: Sakè ottenuto aggiungendo altro sakè per diluirlo.

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Altre tipologie

BIHAPPO-SHU: Sakè leggermente frizzante.

HAPPO-SHU: Sakè frizzante.

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